Campo sardo per attuare il Green Deal europeo

ottobre 18, 2022

Campo sardo per attuare il Green Deal europeo

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L'Università di Ferrara ha scoperto un'enorme miniera potenziale di Terre Rare in Sardegna

L'Università di Ferrara ha annunciato a RemTech Expo di aver scoperto in Sardegna uno dei più importanti potenziali giacimenti di materiali critici (incluse le Terre Rare) in Europa. Si tratta di una scoperta epocale che potrebbe cambiare gli equilibri economici internazionali visto che oggi il maggior produttore al mondo di Terre Rare è la Cina (70% dell'offerta globale) e che questi elementi sono fondamentali per sviluppare un'industria tecnologica ad alto contenuto (come l'edilizia di batterie, pannelli solari, microchip elettronici, per esempio).


La scoperta del giacimento italiano dalle enormi potenzialità è avvenuta mentre si lavorava al progetto Recycling of granite scaps II finanziato con fondi europei LIFE e al progetto di ricerca Waste treatment: founding Critical Raw Materials from landfills of scraps of ornamental granite rocks. Questo ultimo progetto di ricerca è sostenuto dal programma di finanziamento nazionale PON REACT-EU e realizzato nell'ambito del Dottorato di Ricerca in Architettura e Urbanistica dell'Università di Ferrara.

"Dalla prima analisi del nostro progetto è emerso che le discariche nel distretto lapideo di Buddusò e subregione Gallura consentiranno all'Italia e all'Europa di superare le difficoltà di attuazione del Green Deal europeo causate dalle limitazioni nel reperire i metalli critici necessari per la transizione ecologico e digitale” dichiara Elena Marrocchino, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Ambientali e Prevenzione di Unife e co-responsabile del progetto.


“Le attività del progetto REGSII hanno evidenziato che gli scarti minerari nelle discariche di granito, utilizzati per l'approvvigionamento delle materie prime fondenti per la ceramica, potrebbero essere ottimizzati anche per ottenere altri elementi utili. Non essendo il focus del progetto LIFE, l'Università di Ferrara ha promosso il progetto del dottor Antonello Aquilano, che sta supportando il progetto LIFE con un dottorato volto ad analizzare le potenzialità offerte dai minerali non feldspatici” spiega la dott.ssa Elena Marrocchino.

"I graniti Buddusò sono composti per l'80%, 85% da quarzo e feldspato, materiali utilizzati per il settore ceramico e vetrario. Contengono inoltre elevate percentuali (fino al 15%) di allanite, raro minerale magmatico che si caratterizza per essere ricco di rare terre (La, Ce, Pr, Sm e Nd → extend) e interessanti quantità di Ferro, Tantalio e Niobio.Si differenziano dagli altri graniti per concentrazioni utili di Germanio e Gallio, elementi importanti per la produzione di componenti green come i pannelli solari” specifica il dottor Antonello Aquiliano, dottorando Unife che sta lavorando al progetto PON REACT-EU.

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